Copricapi femminili vichinghi

Ad un certo punto della nostra esistenza come associazione ci siamo resi conto che era necessario documentarsi personalmente su  quale stile di abiti adottare in modo da essere filologicamente corretti.

Sul tema ognuno dice la sua, nelle foto dei gruppi di rievocazione sparsi per il mondo in alcuni casi si vedono cose che sono border-line con il LARP e certi puristi applicano un rigore eccessivo andando per negazione, ovvero non utilizzando fogge e oggetti sui quali ancora ci siano delle discussioni accademiche aperte.

Cosi ci siamo procurati “Viking Clothing” di Thor Ewing, da più parti consigliato come affidabile e completo e ci siamo ricreduti su un sacco di cose.

Io personalmente sono rimasta colpita dai copricapi in uso. In rievocazione si tende per non sbagliare,  a lasciare i capelli sciolti ma è ovvio che è solo una soluzione di comodo perché nella vita di tutti i giorni, e chi ha i capelli lunghi lo sa, ci sono attività per cui la sparsa chioma, per quanto vaporosa, è un cruccio.

Piove negli occhi, arriva sulle cose che dovete raccogliere da terra prima di voi, quando fate movimenti ampi con le braccia rimane intrappolata sotto le ascelle. Figuriamoci cucinare sopra un braciere con fiamma viva!

Le donne vichinghe i capelli se li raccoglievano e anche se li coprivano (e secondo me principalmente  per non far prendere ai capelli l’odore di fumo e di cibo), in particolare in età adulta, dopo il matrimonio. Quindi per essere filologicamente corrette, se indossiamo le spille ovali, riservate alle donne sposate, dovremmo anche coprirci il capo.

I copricapi di cui abbiamo notizia sono due:

il faldr e lo sveigr.

Il faldr è una specie di cappuccio a punta che poteva chiudersi con nastrini sotto il mento o dietro la testa e lo sveigr è una stoffa lunga molti metri che le signore si arrotolavano attorno alla testa e legavano con un nodo dietro alle spalle, lasciando cadere sulla schiena un lungo strascico di stoffa.

In Scandinavia si utilizzava un faldr piuttosto lineare, mentre sulle isole britanniche i due lembi della punta venivano cuciti tra loro per renderla piatta, oppure veniva ripiegata su se stessa e fissata con uno spillone.

Infine, cosa che difficilmente ho trovato in giro, era d’uso indossare attorno alla testa una banda intrecciata, talvolta attorno alla fronte, talaltra sul retro o sulla cima del cranio, molto probabilmente addirittura sopra feldr e sveigr, come abbellimento.

Tracce di bande sono state trovate in un paio di tombe a Birka, la bj 707 e la 946 e ci sono inoltre evidenti raffigurazioni sull’arazzo di Oseberg.

Oltre al succitato libro, consiglio di leggere anche questo articolo scovato da Pinterest, che allega molte immagini e aiuta a farsi un’idea:  https://ciarsstitchintime.wordpress.com/2013/10/24/viking-age-head-coverings/amp/

In particolare, essendo l’amministratrice una ricamatrice, ha posto l’attenzione sulle bande e sul loro uso combinato con gli sveigr, postando numerosi esempi storicamente corretti ma molto graziosi.

Pubblicato da chandrababa

Rievocatrice storica dell'era vichinga suo malgrado e tuttavia ciclicamente con entusiasmo

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